L’abbazia di san galgano e l’eremo di Monte siepi
Da ricerche effettuate pare quindi che Galgano appartenesse a una famiglia nobile, cioè i conti Pannocchieschi. I suoi genitori, Dionisia e Guido erano molto devoti e osservavano, senza poter fare nulla però, la condotta di vita dissipata del figlio che, tuttavia viveva inevitabilmente le violenze e i soprusi dell’età medioevale.
Galgano però fu preso all’improvviso da forti dubbi sul senso della sua vita e la conferma la ebbe quando sognò l’arcangelo Michele che cercava di convincere sua madre di concederlo alla vita religiosa. Galgano rimase turbato da ciò e decise quindi di cambiare completamente vita. In un altro sogno,infatti, sempre l’arcangelo Michele, gli mostrò il luogo dove avrebbe dovuto seguirlo, che somigliava molto a quello che oggi è il posto dove sorge l’Eremo di Montesiepi: un’altura verde con un fiume vicino e una costruzione circolare, dove ad attenderlo c’erano i 12 apostoli, Gesù e la Madonna per intraprendere una vita da eremita.
Galgano iniziò sua vita religiosa con i monaci della Maremma. La madre però di Galgano era contraria e pur di farlo desistere lo fece fidanzare con una ragazza del luogo, ma mentre lui camminava verso la casa di questa, gli apparve visivamente l’arcangelo Michele che lo invitò a cambiare strada e lo accompagnò sull’eremo.
E qui che la leggenda della spada nella roccia incrocia la storia del cavaliere Galgano. Dopo questa sconvolgente visione mistica Galgano prese la sua spada e la conficcò nella roccia, in modo che l’impugnatura fungesse da croce, dove promise di pregare durante il suo ritiro dal mondo.Tutto questo accadde nel 1180, e molti giovani seguirono l’esempio di Galgano, che si recò da Alessandro III per chiedere la creazione di un ordine religioso. Un anno dopo però Galgano morì, a soli 33 anni. Solo 4 anni più tardi il Papa Lucio III lo innalzò agli onori dei santi.
L’ Abbazia di San Galgano ospitava i monaci cistercensi che, colpiti dalla peste nel 1348, furono decimati, fino a quando nel 1500 rimase deserta. Fu quindi sconsacrata, anche per la pericolosità della struttura, che perse completamente il tetto.
Oggi conserva un estremo fascino conferito proprio dalla possibilità di osservare il cielo dall’interno delle possenti mura.
Il luogo è stato quindi adibito per ospitare diverse manifestazioni ed è stato corredato da un impianto d’illuminazione che lo rende davvero magico